Dott. Duscian Riccio
- Psicologo e psicoterapeuta -
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Dott. Duscian Riccio
Per ulteriori informazioni:
Dott. Duscian Davide Riccio
Psicologo e Psicoterapeuta
duscian.riccio@gmail.com
DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO
Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e/o compulsioni. Un’affascinante definizione dell’ossessione è presente già nel medioevo dove in ambito clericale si parlava di “dubbio dopo aver raggiunto la certezza”. Le ossessioni in genere si presentano in forma di pensieri, impulsi o immagini mentali ricorrenti causa di ansia e disagio e vissuti come intrusivi, inappropriati, disgustosi o terrificanti. Un’ esempio riguarda tipicamente la paura di infettati da malattie, contaminati o semplicemente sporcati da qualcosa di disgustoso, di produrre un danno a se e o ad altri, perdere controllo e arrecare violenza, degenerare in atti immorali o tabù, diventare o scoprire qualcosa di terribile, subire perdite. Spesso la persona cerca di ignorarli, distrarsi o neutralizzarli e in tale tentativo si adopera in comportamenti ripetitivi come lavarsi le mani, controllare i fornelli o le serrature, farsi il segno della croce, contare, riordinare ripercorre un tragitto o pensare immediatamente ad altro.
La persona si sente come obbligata dalla propria ansia a svolgere un comportamento riparativo o un rituale per ridurre il disagio o prevenire un evento temuto. Al contrario dei fenomeni deliranti in cui si pensa che alcuni contenuti mentali siano provocati da altri o dalle preoccupazioni eccessive per i problemi quotidiani o delle fobie specifiche tipiche di altre forme ansiose, il DOC ruota intorno al dubbio e il bisogno di certezza assoluta. Spesso la persona che ne soffre riconosce le proprie ossessioni come irragionevoli, irrealistiche o estranee e può provare un senso di vergogna nell’esperirle o raccontarle a qualcuno. In questo senso, vengono definite “egodistoniche” ovvero profondamente in contrasto con le convinzioni e gli impulsi personali. È possibile anche affermare che certi tipi di pensieri e comportamenti siano presenti nella testa di molte persone e certi comportamenti restano circoscritti a loro funzionamento normale, in altri casi si trasformano in reale disagio e spingono a mobilitare molte risorse, provocando conseguenze sgradevoli nella qualità della vita, sia per il tempo sottratto alle attività, sia per problematiche collaterali come il peggioramento della qualità del sonno. La loro incidenza costituisce quindi un indicatore del funzionamento di un individuo e va considerate come il segnale di una fragilità di cui prendersi cura con pazienza e rispetto. La terapia elettiva (Gold Standard) per tale disturbo viene detta ERP (Exposure and Response Prevention) ovvero Esposizioni con prevenzione della risposta. La persona viene guidata e supportata nel ricostruire il suo naturale meccanismo di disponibilità alle sensazioni ed emozioni che producono le compulsioni apprendendo nuove strategie di risposte comportamentali più funzionali. Le recenti acquisizioni delle terapie Evidence Based (basate su evidenza) hanno mostrato tramite moltissime meta-analisi e RCT (randomized controlled trial, ovvero studio randomizzato controllato) diverse prove di efficacia nell'utilizzo di terapie orientate a processi terapeutici come: Mindfulness, esposizione, regolazione emotiva e in generale alla flessibilità psicologica. Seguendo questa traiettoria, si rivelano di fondamentale efficacia approci terapeutici cognitivo comportamentali di terza generazione come ACT (Acceptance and Commitment Therapy), CFT (Compassion Focused Therapy), Schema Therapy e al riprocessamento di esperienze traumatiche come Emdr (Eye Movement Desensitization and Reprocessing).
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